Tutto il mondo è diviso tra ricchezza e povertà: e non parlo soltanto di denaro, ma di risorse naturali, di sviluppo, di civilizzazione.

Tutto gravita intorno al denaro, a quella ricchezza che ti permette di avere tutto dalla vita, è quel bene che di dicono che vale più di qualunque altra cosa al mondo e senza il quale la tua esistenza diventa una vera faticaccia.

Quando parli di ricchezza pensi subito a quella materiale, al possedere oggetti, all’avere quegli agi legati all’apparire. E per contro se pensi alla povertà, subito la tua mente fugge lontano a quei Paesi in cui si muore di fame, dove anche le necessità primarie sono quasi impossibili da soddisfare.

Ma se ti cali questo duale aspetto della tua vita, ecco che si aprono infinite interpretazioni e altrettante scelte.

Entrambi i concetti hanno risvolti e significati molto ampi, e capirli meglio ti permetterà di aprire la tua mente e dare un significato nuovo alla tua vita. Ma soprattutto a vedere con maggiore consapevolezza la tua realtà e tutto quello che ti circonda.

Eccone alcuni possibili significati e i loro doppi risvolti:

– ricchezza o povertà materiale: quando godi o meno di particolari benefici e agi attraverso oggetti di qualunque genere. Questo tipo di situazione è quella più comunemente abbinata a tali concetti, ma se da un lato la ricchezza materiale è agognata e desiderata da chiunque, all’opposto la povertà materiale è la più grande paura di questo secolo. Essere ricca di oggetti, poterti permettere ogni tipo di acquisto, non corrisponde sempre ad essere felice e soddisfatta: l’oggetto non ti riempie il cuore, non ti consola, non ti fa compagnia, non ti gratifica sentimentalmente. L’oggetto riempie solo la tua casa, ti toglie lo spazio, ti illude, a volte addirittura ti impoverisce a livello umano. Avere una tale ricchezza comporta inoltre delle responsabilità enormi: saperla gestire, diffidare di chiunque si avvicini, recitare una parte nella società, vivere sempre all’altezza. Questo tipo di ricchezza ti porta via la tua vita, ti toglie la serenità e la spontaneità, ti falsa la realtà, e per contro ti rende povera di quello che veramente sei. Se da un lato questo tipo di ricchezza ti riempie a livello materiale, dall’altro ti impoverisce del vero valore della vita. Quando ti abitui a questo genere di benessere, tutto acquisisce un valore rapportato alla ricchezza materiale: le tue relazioni, amicizie, lavoro, tutto gravita intorno a questo parametro. Agognare questo tipo di ricchezza comporta barattare la tua libertà e la tua genuinità, significa diventare povera di verità e autonomia. La ricchezza materiale è la più abbagliante delle prigioni e solo quando ci si trova a viverla ci se ne rende conto veramente. Per contro la povertà materiale, pur essendo tanto temuta, in realtà racchiude una serie di pregevoli situazioni purché non sia una povertà estrema al limite della sopravvivenza. Quando non si gode di un particolare stato di benessere materiale, il cervello ti attiva molto più velocemente per ingegnarsi a cavarsela nel quotidiano, ci induce ad imparare a fare, riparare, creare, costruire, anziché delegare tutto o comprare direttamente già fatto e compiuto. Quando non benefici di una tale ricchezza, solitamente cerchi altrove la tua soddisfazione dando particolare rilievo e importanza ai rapporti umani, al valore dell’amore e dell’amicizia, punti ad arricchirti come donna, a valorizzare chi sei veramente, a cercare sempre la genuinità nelle cose e nelle situazioni.
Circondati sì di oggetti che ti facciano stare bene, che ti facciano sentire sempre a casa, coccolata e protetta. Ma fallo con consapevolezza, preferendo magari quelli che non prevedono sperimentazioni orrende e atroci, o sfruttamenti malsani ed insensati di esseri umani. Concentra la tua attenzione su quello che ti serve davvero, e se puoi evita assurdi accumuli di oggetti, che tanto alla fine non useresti neppure. Spreca il meno possibile, sia in termini di risorse della terra, ma anche di denaro o di tue energie personali. Essere ricca è fantastico, e se lo diventi in modo consapevole e sano, lo è anche di più;

 

– ricchezza o povertà culturale: quando sei particolarmente edotta o meno su uno o più argomenti. Questo tipo di ricchezza non è tangibile, non comporta il possedere oggetti, ma solo conoscenza. Implica un innalzamento del tuo sapere al punto da diventare il centro dei tuoi interessi: non ti importa tanto di avere cose, ma di saziare la tua smania di conoscenza. In questo caso la ricchezza ha una connotazione meramente empirica. Se la ricchezza culturale viene vista come una sorta di dote geniale, qualcosa di eccezionale, per contro la povertà culturale viene più comunemente considerata come il male del nostro secolo. Tante troppe donne vivono in questo tipo di situazione, ignorando totalmente quanto questa carenza danneggi le proprie vite. In un secolo in cui l’informazione, le nozioni, o più in generale la cultura è alla portata di tutte, appare davvero allucinante vedere quante invece ne siano prive. Arrivi a circondarti di oggetti, trascurando il vero nutrimento di te stessa. E se non corri ai ripari, la tua ignoranza o povertà culturale, potrebbe portarti a credere molto più nella massa che in te stessa, a desiderare di uniformarti il più possibile perché è l’unico modo che conosci per vivere, ti rende oggetto nelle mani dell’uomo che può così manovrarti e modellarti secondo quello in cui lui crede. La ricchezza culturale è il carburante che ti rende consapevole di chi sei, ti rende curiosa e desiderosa di conoscenza per vivere meglio, con maggiore sapore ed entusiasmo, ma è anche quella che ti fa dubitare di tante cose, ti rende osservatrice e riflessiva, ti rende sensibile a quello che ti circonda, ti fa porre continue domande su chi sei e cosa vuoi. Per certi aspetti ti rende sempre un po’ insoddisfatta, perché sei continuamente affamata di sapere, ma diventi sicuramente più consapevole di chi sei e cosa vuoi. Vivere nella povertà culturale è più semplice: sei adattabile e accetti tutto quello che ti circonda come un dato di fatto, come l’unica realtà possibile, ma ti priva del piacere della vita vera, e del godertela fino in fondo. La conoscenza è libertà, ma è anche un farsi mille domande (forse troppe) su tutto quello che ti circonda. Se sai, puoi scegliere. Se ignori ti lascerai trasportare da altri. Impara più che puoi: questo ti manterrà giovane il cervello, ti nutrirà l’anima e ti farà vivere con maggiore gratitudine e consapevolezza;

 

– ricchezza o povertà di spirito: quando vanti o meno particolari doti morali o qualità intellettuali. Questa accezione definisce le doti intrinseche base di una donna: in sostanza la vera ricchezza di cui noi donne siamo dotate naturalmente. Mentre la ricchezza materiale e culturale si guadagna nella vita, la ricchezza di spirito è indubbiamente molto più preziosa e rara. Ci distingue nettamente le une dalle altre, per la nobiltà e la pregevolezza dei nostri atteggiamenti: chi di noi può vantare questo tipo di ricchezza, è come se vivesse ad un livello differente, più puro e vero. Ti permette di empatizzare con tutto quello che ti circonda, apprezzandone la bellezza e l’unicità. Ti consente di godere della vita nel modo più profondo possibile, perché tale ricchezza ti rende sensibili a percepire tutto quello che di meraviglioso già possiedi e godi. Per contro la povertà di spirito è una tragedia: rende vili e infide, incapaci di comportamenti nobili e pregevoli. Può arrivare a renderti cieca rispetto al mondo e insensibile alla natura umana. Se tu fossi povera di spirito non mi avresti mai conosciuta, non capiresti una sola parola di quello che scrivo (tanto per farti un esempio pratica), saresti molto concentrata sulla chiusura e la diffidenza, ed inevitabilmente ignoreresti la bellezza e la luce. Qua c’è poco da fare: spera solo di esserne dotata dalla nascita. In ogni caso, è possibile comunque renderti più ricca anche in questo aspetto. Indubbiamente puoi nutrire il tuo spirito con cibo sano, letture edificanti, ma soprattutto una compagnia che ti arricchisca e ti faccia crescere. Tutto questo ti porterà nel tempo a compiere scelte sempre più in linea con la tua personale ricerca della felicità, e tanto sarai più ricca di spirito, tanta più gioia raggiungerai e diffonderai.

Non sempre la ricchezza smodata è in assoluto da preferirsi rispetto alla povertà: è importante puntare su di una ricchezza a tua misura. Mi spiego meglio: che senso ha possedere case, automobili, oggetti di ogni genere, anche molto oltre la tua necessità, sapendo che la tua vicina di casa magari arriva a malapena a fine mese? Con ciò non intendo che devi vivere nella miseria e donare tutto agli altri, dico solo che la mera ricchezza materiale porta all’ingordigia ed alla cupidigia. Sii grata di quello che hai e se puoi aiuta chi ti sta accanto: godere della propria ricchezza insieme a qualcun altro, ti renderà molto più ricca.

In generale la ricchezza interiore dà accesso ad un livello maggiore di soddisfazione e felicità nella vita, ma certamente non ti farà pagare i conti. Punta principalmente su di una tua ricchezza interiore, ma non trascurare di usare le tue doti per darti il giusto sostentamento: questa, abbinata ad una decorosa dose di denaro, ti garantirà una felicità immensa.

Raccontami anche tu che concetto di ricchezza hai e cosa fai per accrescerla ed esaltare la meravigliosa donna che sei. Scrivimi su Facebook o via email a info@angeloffeminine.it, sarò sempre disponibile a risponderti.

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