Noi donne ci affidiamo al nostro cervello in continuazione: è un nostro grande alleato e non potremmo mai farne a meno.

Sin dalla nascita abbiamo imparato ad elaborare alla perfezione tutto quello che ci veniva impartito di lezione e insegnamento, e abbiamo dovuto capire quando e come recitare il nostro ruolo di brave bambine.

E’ sicuramente grazie al nostro cervello che siamo riuscite a sopravvivere in questo folle mondo maschile, senza farci annientare o estinguere.

La cosa buffa è che tutti i maschi ci danno, invece, delle senza cervello o delle nevrotiche istintive, ma loro non sanno nulla di cosa si deve fare per stare al mondo come donne.

Il nostro cervello è ormai logoro quando raggiungiamo la maggiore età: è stato costretto ad incamerare talmente tante informazioni che rischia di fondersi. E quando da adulte cerchiamo di fare affidamento su di lui, a volte si inceppa e non ci fornisce sempre le informazioni giuste.

Il nostro cervello è il nostro migliore amico, senza dubbio.

Non soltanto ci garantisce le normali funzioni vitali, ma ci assicura spesso la nostra vera e propria sopravvivenza.

Da piccole impariamo a parlare e camminare molto prima che i maschi: il nostro cervello ci fa già andare alla velocità della luce nell’apprendere, nel comunicare, nel diventare autonome il più in fretta possibile.

Capiamo tutto al volo e sappiamo bene come elaborare le informazioni a nostro favore: il nostro cervello è sempre attivo e attento per non farci soccombere.

Ci aiuta nei rapporti sociali: memorizzando come dovrebbe comportarsi una brava femmina, ci programma già la vita in funzione di questo. Ci fa sentire in colpa quando non gli diamo ascolto e ci fa sentire cariche e riconoscenti quando lo assecondiamo.

E’ come se oltre ad essere il nostro cervello fosse anche la nostra coscienza.

Non esistono donne senza cervello! Anche le classiche bamboline stupide, in realtà non ne sono prive, anzi.

Il cervello si adatta al contesto in cui viviamo e ci programma per uniformarci perfettamente: per cui la donna esteticamente molto attraente avrà un cervello che le insegna a sfruttare al meglio il suo aspetto e a farle trascurare il resto, perché tanto non avrebbe senso sbattersi e acculturarsi al massimo quando l’estetica è al top! Quindi il cervello si mette in una sorta di stand by per certi aspetti e si concentra su altro: perché cerca sempre il modo meno traumatico per ottimizzare la sua funzione.

Il cervello è sempre proiettato a favore della prosecuzione della specie e nel creare più aggregazioni possibili tra donne e uomini: se la classica bambolina super sexy fosse anche super intelligente, chi sposerebbe mai quei vecchiardi boriosi e miliardari, concentrati solo su loro stessi, sulla loro magnificenza, sul loro dominio? Quale donna sana di mente si prenderebbe mai a mano un partito del genere se non per puro interesse? Ecco allora che la bellissima ochetta fa esattamente a questo caso: il cervello le dice di non preoccuparsi se non del suo aspetto e di tutte le cose materiali che potrebbe accumulare con un matrimonio vantaggioso. E l’unione è garantita.

Una donna meno attraente, invece, avrà sviluppato doti intellettive eccellenti, perché anche in questo caso il suo cervello la potenzia dove è possibile e dove potrebbe avere successo e riconoscimenti sociali. E qual migliore compagna potrebbe essere per quegli uomini più di spessore, che desiderano una partner affidabile e di cultura?!

Altre volte, invece, sembra che il cervello se ne sia andato in vacanza (donna poco attraente e poco sveglia), ma anche in questo caso il cervello è sempre vigile e pronto a valorizzarci al meglio in base alla situazione reale che stiamo vivendo. Perché al mondo non ci sono solo uomini potenti e ricchissimi o uomini così detti cervelloni: ci sono anche gli uomini sempliciotti che hanno bisogno invece di una donna tranquilla e modesta, e che si adatti perfettamente al loro caso.

Neanche a farlo apposta, sembra quasi che il nostro cervello risponda perfettamente alle esigenze dei maschi.

E allora, sorge spontanea la domanda: ma siamo proprio sicure che il cervello sia il nostro migliore amico, il nostro più grande alleato?

Sicuramente è il nostro strumento più efficace per farci sopravvivere a dispetto di una società malata che considera noi donne come mezzi di seduzione di massa.

E se noi donne ci accontentassimo solamente di sopravvivere, allora saremmo a posto e non ci sarebbe più nulla da dire in proposito.

MA NOI VOGLIAMO VIVERE!!!

 

E in questo caso, cosa ci aiuta a fare il nostro amato cervello?

Considerato che tende a preservare chi sei, i tuoi ricordi, le tue abitudini, i tuoi rapporti con gli altri, vediamo come si esprime nelle diverse tipologie:

1) in caso di chiusura di una relazione: il tuo caro cervello non manca mai di ricordarti quanto fosse meraviglioso il tuo ex partner, ti martella facendoti sentire un vuoto interiore inimmaginabile, ti mette mille dubbi se riprovarci o andare oltre, te lo fa ricordare anche nelle più piccole cose, impedendoti così di trovare partner più validi o che ti facciano stare davvero bene. Insomma il tuo cervello ci tiene che tu abbia una relazione, ma poco si preoccupa se questa ti possa rendere davvero felice o solo impegnata;

2) in caso del raggiungimento di un traguardo (che sia il peso forma, o un obiettivo lavorativo, o un viaggio), quel simpaticone del tuo cervello ti mette davanti mille ostacoli, tentazioni, intoppi, dubbi, pur di non cambiare il tuo status quo: ti insinua continuamente il tarlo dell’essere più o meno all’altezza dei tuoi programmi, perché anche in questo caso, il tuo cervello non vuole vederti diversa, o impegnata in cose differenti: perché ama l’abitudine, la consuetudine e quando provi a rompere questa catena, fa di tutto per riportarti indietro! Lo fa perché solo nella routine si rilassa e smette di pulsare;

3) se poi decidi di cambiare qualcosa di importante nella tua vita (tipo un trasloco, magari in un’altra città, o un diverso lavoro, un differente regime alimentare, o abbandonarti al vero amore, o addirittura assecondare una tua passione, o più generalmente rifarti un’esistenza), il tuo cervello tendenzialmente va’ in tilt: comincia a farti sragionare, i dubbi diventano voragini di incertezza, accusi capogiri, fiato corto, annebbiamento della vista. Tutto il tuo corpo viene messo in uno stato di allerta generale. Il tuo cervello rifiuta categoricamente qualunque cambiamento, figuriamoci se è drastico!

Si rafforza giorno dopo giorno, impartendoti sempre le stesse lezioni, gli stessi pensieri o le stesse reazioni per casi simili tra loro. Attinge nel tuo passato per trovare esperienze analoghe a quelle che stai vivendo, in modo da mantenere inalterato il tuo comportamento nel tempo. Nella ripetitività ti convince di fare sempre il tuo bene, ti avverte quando non ce la puoi fare, ti mette dei freni quando osi andare oltre i tuoi precedenti limiti. Forte del ruolo che riveste nella tua vita, sa che gli darai sempre molto ascolto e che molto probabilmente non ti opporresti mai in modo assoluto.

Tutto quello che comporta una variazione nella tua vita, viene considerato come una minaccia alla tua incolumità. E’ come se venissi attaccata e ti dovessi difendere in un qualche modo: ecco che allora il tuo cervello interviene prontamente per tutelarti al massimo. Quando si sente minacciato, subisce uno stress potente che lo manda in cortocircuito: in questi frangenti, puoi essere vittima di attacchi di panico, iperattivismo, paralisi mentale, sragionamenti vari, o atteggiamenti inconsueti, sempre intrappolata in antiche paure, magari di quando eri bambina.

In casi di effettivo pericolo o minaccia, il tuo cervello si dimostra essere effettivamente il tuo alleato più fedele. In tutti gli altri casi, invece, punta solo a mantenere intatta la tua situazione attuale e rischia spesso di ostacolarti anziché sostenerti.

Detta così sembra non esserci via d’uscita, in realtà il tuo cervello può essere riprogrammato. Esistono tecniche con le quali si “cancellano” certi comportamenti cerebrali per insegnarne altri più adatti alla tua situazione attuale (se desideri approfondire questa tematica puoi leggere anche Joe Dispenza “Evolvi il tuo cervello”, oppure Charles Haanel “La chiave suprema”).

Senza volerci complicare troppo la vita, tu nel tuo quotidiano puoi “educare” il tuo cervello allo scopo di sostenerti anziché sabotarti. Le tecniche che puoi usare già da subito, non avranno mai un’efficacia immediata, ma richiederanno un certo lasso di tempo per consolidarsi e manifestarsi naturalmente.

Andando sul pratico, qui di seguito ti elenco alcune buone “abitudini” che ti porteranno un sicuro beneficio (riprendiamo la casistica precedente):

1) nel caso di rottura di una relazione: anziché assecondare in tutto e per tutto il tuo cervello nel farti ricordare ogni secondo l’ex amato, prendi il controllo della situazione dimensionando oggettivamente quello che stai vivendo: una buona tecnica potrebbe essere quella di scrivere i pro e i contro della relazione finita, cercando di essere il più oggettiva e sincera possibile. Una volta terminata la lista, leggerla ad alta voce ed integrarla fino a che non ti sembra completa. Ti renderai spesso conto di quanto l’idillio perduto fosse più cerebrale che effettivo. Oppure fai un bel falò di tutto quello che ti ha regalato e che rappresenta il tuo ex amato: l’obiettivo non è solo quello di liberarti di oggetti che ormai hanno fatto la loro storia, ma col fuoco in realtà tu ti purifichi dall’energia della tua relazione finita e ti concedi la possibilità di riaprirti al nuovo;

2) se invece ti sei prefissata un traguardo da raggiungere e il tuo cervello mina costantemente le tue convinzioni al punto da rischiare di farti desistere, quello che puoi fare per ritornare lucida e obiettiva è tracciare per iscritto tutte le fasi di realizzazione del tuo progetto, tempistiche, costi, strumenti: questo renderà più reale quello che vuoi ottenere, rendendoti così conto se davvero sei in grado di portare a termine questo progetto oppure no (e apportare gli opportuni aggiustamenti), e sarai talmente tanto impegnata in tutte le fasi da non ascoltare più di tanto il tuo cervello. Se invece continua a blaterare e continua ad ostacolarti, passa alla fase due: ovvero, scrivi ancora (so che è una rottura, ma scrivere lascia una traccia indelebile anche nella tua memoria e crea una piccola fessura nelle convinzioni del tuo cervello), in particolare scrivi quello che sei riuscita a fare fino ad ora nella tua vita, tutti i tuoi successi, le difficoltà che hai superato nonostante tutto e tutti, tutte le volte che ti sei rialzata a dispetto degli eventi: gasati il più possibile delle tue vittorie, riempi il tuo cuore di più soddisfazione ed entusiasmo possibili: leggi e rileggi continuamente questa lista ogni volta che ti sorgono dei dubbi o il cervello ti ostacola;

3) di fronte ai cambiamenti drastici, la faccenda col tuo cervello diventa piuttosto impegnativa: in caso di tilt (tecnica che il cervello usa per non farti progredire in alcun modo), invece di assecondarlo o peggio reprimerlo brutalmente magari con fumo, alcol, droghe o cibo, affrontalo senza timore, parlaci come se fosse una persona davanti a te (risulta più facile se sei davanti ad uno specchio), illustragli le ragioni che ti portano a voler fare un salto di qualità nella tua vita. Se non basta (non saranno sufficienti un paio di volte, insisti con energia),  passa all’azione: quando il tuo fisico dà di matto con capogiri, vertigini, fiato corto e altro, riprendi il controllo del tuo respiro, inspirando ed espirando a bocca aperta, in modo da fare passare più ossigeno possibile. Appena torni lucida, scrivi o registra quello che ti fa davvero paura nella tua decisione di apportare un cambiamento tanto importante: la paura è una difesa del cervello che ti salva la vita quando sei esposte ad un oggettivo pericolo, altrimenti ti impedisce di vivere una vita piena e profonda. Scrivere tutte le tue paure ti permette di capire quali sono quelle reali e quelle solo immaginarie create apposta per non farti progredire. Per ogni paura, prova a scrivere diverse possibili soluzioni per superarla: concentrati su te stessa e trova nelle tue naturali capacità tutti gli strumenti necessari per andare avanti. Quando sei impegnata in qualcosa in cui credi, che ti appassiona, il cervello non ha più spazio per esprimersi e puoi così dare voce a chi sei veramente.

Ultimo consiglio valido per tutte le occasioni: non mancare mai di gratificarti ogni volta che riesci in qualcosa, anche per la più piccola e banale vittoria. Fatti sempre dei complimenti quando raggiungi i tuoi personali traguardi, e premiati con manifestazioni oggettive: un regalo, una giornata di relax, un viaggio, un’uscita a cena, quello che più ti piace.

Condividi i tuoi successi, ma con cautela: della serie, evita di sbandierare ai quattro venti (tipo sui social) cosa sei riuscita a fare o peggio ancora i tuoi momenti di crisi (non farai altro che alimentare l’ego del tuo cervello, oltre che essere alla mercé di altri), solo per trovare conforto o sostegno in altre persone, o per demandare ad altri una decisione che spetta solo a te. Seleziona accuratamente le persone a cui aprirti (poche ma buone), e se puoi preferisci sempre di startene per i fatti tuoi: solo tu sai cosa ti fa stare davvero bene e cosa ti serve per volare, non chiedere ad altri quello che già hai deciso dentro di te.

Fai in modo che tutti questi tuoi “nuovi” atteggiamenti diventino una sana abitudine per portare il cervello dalla tua parte. Con l’allenamento costante, riuscirai sicuramente a realizzarti e vivere alla grande.

Buona sfida col tuo cervello, mia cara, e…NON AVERE PAURA e SII FEMMINA!!

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