Ognuna di noi ha dei settori o degli argomenti che evita, che non ama affrontare e che mette da parte durante la propria esistenza cercando di ignorarli completamente. Pur facendo parte della nostra vita, anche quotidianamente, molte di noi preferiscono far finta che non esistano. In sostanza il tabù è una sorta di divieto di trattare, dire o fare cose che noi consideriamo intoccabili.

Quando si crea un tabù?

Sin da piccole ci viene insegnato come comportarci, cosa dire, cosa fare, come atteggiarci in ogni occasione. Ci viene detto quello che è giusto e sbagliato, quello che non si deve mai fare, e quello di cui non si può parlare perché siamo troppo piccole, perché non capiremmo. Noi nasciamo senza alcun tabù, e nel corso della nostra vita ce ne vengono creati in continuazione.

La nostra famiglia e la società creano tabù ovunque per proteggere la nostra ingenuità di bimbe, per non farci preoccupare, per lasciarci fuori da faccende troppo complicate. E quando siamo grandi, per tenerci lontane dalla conoscenza, dalla verità, dal sapere più profondo.

Il tabù è creato ad arte per manipolare le nostre menti e convincerci su cosa sia giusto e sbagliato, senza darci alcuna possibilità di valutarlo autonomamente. Altri decidono per noi, e arrivate all’età adulta siamo ormai ben indottrinate per agire secondo quello che ci è stato insegnato.
Diventiamo così esseri malleabili, che pensano tutti nello stesso modo, hanno le stesse paure, le stesse convinzioni, le stesse infrastrutture mentali.

 

Perché li chiamiamo tabù?

Di fatto non esistono aspetti che non possono essere affrontati: non c’è argomento, settore, ragionamento che non possa essere elaborato. Eppure tanti aspetti della nostra vita non possiamo gestirli liberamente come vorremmo. Siamo costantemente condizionate a come siamo state educate e da cosa il mondo si aspetta da noi, da quello che la famiglia ci ha insegnato e da quello che è opportuno fare per essere sempre benvolute.

Per cui ci adeguiamo perché andare controcorrente è davvero faticoso e impopolare, e alla fine releghiamo certi aspetti della nostra vita a tabù, a qualcosa che è meglio non affrontare se vogliamo stare bene nel mondo.

 

Quali sono i nostri tabù più ricorrenti

SESSO: guai parlarne, o fare commenti, o sostenere quanto ci piaccia. Noi donne non possiamo trattare questo argomento se non in cerchie molto ristrette di amiche, e comunque sempre lontane dall’orecchio indiscreto della nostra famiglia, della società e soprattutto degli uomini.
Pur essendo l’oggetto sessuale per eccellenza, noi donne non possiamo in alcun modo e senza alcun eccezione parlare di sesso. Dobbiamo essere delle amanti incredibili, ma senza vantarcene; dobbiamo essere disinibite e disponibili per il nostro partner, ma senza atteggiarci come tali; dobbiamo rimanere in forma fisicamente e sempre attraenti, per non compromettere il desiderio sessuale di chi ci frequenta. Ma guai a parlarne, a darne sfoggio, ad avere atteggiamenti equivoci. A noi donne non è consentito essere sexy per noi stesse, ma solo per l’uomo e sempre entro quei limiti consentiti dalla società.
Paradossalmente, veniamo usate quotidianamente con immagini attraenti per vendere, per attirare, per fare sognare; veniamo strumentalizzate per il piacere altrui. Ma guai a parlare di sesso!

Eppure il sesso non è un tabù! E’ ovunque intorno a noi e tutto il mondo si muove intorno ad esso. Ma fino a che noi donne continueremo a considerarlo tale, ad uniformarci a chi ci vuole eroticamente ubbidienti, non faremo altro che precluderci la possibilità di viverlo in modo sano e soddisfacente.

Noi abbiamo diritto di essere libere sessualmente, lo dobbiamo a noi stesse, perché ci meritiamo di essere felici nel sesso, e non perché altri ci permettono di farlo. E per iniziare a liberarti da questo tabù, non hai che da procedere a piccoli passi: inutile diventare disinibita e sboccata per dimostrare quanto sei libera sessualmente.

Non hai bisogno di gesti estremi, ma di alcuni accorgimenti ed atteggiamenti che possono aiutarti nel tempo:
impara a conoscere te stessa e le esigenze del tuo corpo, avrai così modo di capire di cosa hai bisogno e delle emozioni che puoi provare e come;
esigi sempre il totale rispetto di te stessa, partendo appunto da te: non permettere che altri ti usino pur di essere accettata dal mondo, ma sii tu consapevole di chi sei e chi vuoi veramente;
osa, sperimenta e scuriosa più che puoi per conoscere te stessa rispetto al sesso, ma fallo sempre con dignità e rispetto verso chi sei tu;
– e soprattutto, sii sincera con te e con chi ti frequenta: non ha senso mentire o accondiscendere gli altri, impara dunque ad essere egoista quel tanto che basta per godere alla grande.

Cerchiamo allora di sfatare questo aspetto della nostra vita, tanto naturale quanto importante. Perché è attraverso il sesso che entriamo in contatto con la parte fisica più intima di noi e che raggiungiamo il massimo coinvolgimento col partner.

 

DENARO: Ne abbiamo sempre bisogno, tutto gira intorno a esso, ma quando ne dobbiamo parlare sfuggiamo come se fosse infetto. Non sta bene parlare di soldi, perché si fa sempre la figura o delle poveracce o delle tirchie. Non sta bene parlare di soldi perché è fondamentalmente un argomento tabù: si può parlare di paura, di dolore, di sofferenza, di fame nel mondo, ma non di soldi.

Se abbiamo tanto timore a parlare di soldi, di chiedere il prezzo di qualcosa, di apparire delle poveracce, o peggio ancora delle poco di buono, se parlare o avere a che fare col denaro proprio non fa per noi e ci mette a disagio come non mai, allora dobbiamo assolutamente guarire da questo stress. E’ fondamentale avere a che fare con questo elemento nella nostra vita, che lo vogliamo o no, ma averne a che fare in modo sereno e propositivo, e soprattutto non sentirci schiave o penalizzate.

Allora ho trovato qualche utile stratagemma che aiutasse a saltarci fuori, a guarire da questo mostro. Eccoti cosa mi sono inventata:

  • tu sei una gran donna anche se non sei ricca: e questa affermazione è fuori discussione e data per certa;
  • mai controllare l’estratto conto, o la situazione finanziaria in genere, il venerdì, per non rischiare di rovinarsi il fine settimana;
  • pianificare le spese il più possibile, cercando sempre di trovare una sommetta per un po’ di shopping;
  • concedersi il lusso di qualche acquisto anche non programmato, ma in questo caso andare sempre in negozi, outlet, mercatini, dove si rischia meno di andare in rovina;
  • contenere al massimo le spese davvero non fondamentali, per potersi sbizzarrire dove invece interessa veramente;
  • frequentare amiche che siano alla nostra portata economica: inutile insistere con compagnie troppo altolocate, a meno di non avere un partner che ci offra tutto;
  • ingegnarsi a fare in casa, piuttosto che comprare tutto: tipo detersivi, pane, focacce, torte, biscotti;
  • ma soprattutto, mai e poi mai vivere al di sopra delle proprie possibilità: è una sofferenza continua, un sentirsi frustrate fino al midollo, un convincersi di essere delle fallite.

Quindi basta sentirci delle vittime rispetto al denaro, basta lamentarci sempre che non ne abbiamo, basta indebitarci pur di fare cose che non sono alla nostra portata, basta fare finta di niente e non parlarne, nella speranza di risolvere il nostro problema. E quindi basta approcciare al denaro come se fosse un tabù.

Smettiamola quindi di fare finta che il denaro sia un aspetto di cui vergognarsi. Accettiamo pertanto la nostra situazione finanziaria esattamente come accettiamo chi siamo veramente. E se qualcosa non ci piace, se vogliamo ambire a di più, allora iniziamo ad agire per migliorare noi stesse, prima di tutto, e magari anche il nostro conto in banca. Ma facciamolo per noi, e con le nostre sole forze. Perché fintanto che dipenderemo da qualcuno, fintanto che dipenderemo dal denaro, non saremo mai libere di essere noi stesse e vivere la vita che vogliamo veramente per noi.

 

MORTE: uno dei classici tabù che ci insegnano è proprio relativo alla fine della nostra vita. Tra l’altro, e come gli altri che ho evidenziato, è un aspetto che riguarda tutte e sempre, eppure si fatica a parlarne soprattutto in modo sereno e tranquillo. Perché nella morte si vede la fine di tutto, quel mostro inevitabile a cui nessuno si può sottrarre. E non importa se si crede in una vita nell’aldilà, se si crede alla reincarnazione o ad un altro tipo di continuazione dopo la morte, fa comunque paura e terrorizza chiunque.

Per cui meglio non parlarne, non farne accenno nemmeno per sbaglio. Così facendo è un modo per non affrontarla, per far finta che non esista.
Il punto è che la morte è tutta intorno a noi, tutti i giorni: basta pensare ai cicli vitali di certi animali, o agli eventi naturali che si susseguono nel tempo, per rendersi conto di quanto la morte sia nella vita di tutte noi.

Fa paura, perché è il momento in cui tutto finisce, perché viene considerato un momento brutto, da evitare, da sconfiggere più che si può. Quindi, via libera a cure, trattamenti, interventi di ogni tipo per combattere i segni del tempo, per riparare quello che non funziona più, per ringiovanire il più possibile, per allontanarci quanto più si può dalla morte. Come se la medicina potesse tenerci in vita per l’eternità. E poi, cosa ce ne faremmo di una vita eterna?

La nostra vita ha un sapore e un valore proprio perché un giorno finirà, almeno la parte materiale di essa. Se noi vivessimo per sempre, non avremmo quello spirito, quella carica, quell’energia che ci porta a godere di ogni istante in questo mondo. Non ci interesserebbe raggiungere certi obiettivi in tempi contenuti, perché tanto avremmo tempo da perdere all’infinito.

Rendere limitato un bene prezioso come la vita, lo fa diventare unico e magico.

Quindi, inutile avere paura di un qualcosa che tanto accadrà comunque. Tanto vale godersi la vita per quella che abbiamo, e quando sarà il nostro momento almeno saremo pronte perché avremmo vissuto alla grande.

Ognuna ha il proprio modo di approcciare alla morte, che dipende sicuramente anche da quello che si crede esista dopo di essa. Ma alcuni consigli possono aiutare per accettarla come elemento comunque presente nelle nostre vite:
assapora tutto quello che hai ora, che siano beni materiali, ma soprattutto affetti, rapporti, relazioni;
fai ora quello che hai sempre sognato, e smettila di rimandare per paura di non farcela;
godi principalmente delle cose che dai per scontato: respirare, vedere, annusare, toccare, sentire, non sono sensi così ovvi;
– e soprattutto, sii protagonista della tua vita, comunque sia e comunque tu la stia vivendo: la tua esistenza non è eterna appunto, per cui meglio viverla pienamente che come semplice comparsa.

Pensare alla morte o averne paura, non avrà alcun effetto su di te se non quello di perderti la possibilità di goderti la vita che hai. Allora buttati con tutta te stessa nella tua unica esistenza, e fanne una scorpacciata coi fiocchi.

 

Mi auguro che da oggi tu riesca a contenere questi tabù, magari anche a superarli. Perché sei una creatura meravigliosa che merita di viversi alla grande, e i tabù sono una limitazione alla tua libertà.

Raccontami piuttosto tu, come affronti certi argomenti, ma soprattutto se ti senti intrappolata in assurdi tabù o se invece li stai affrontando con tutta la tua femminilità. Sarei davvero contenta se tu volessi condividere la tua esperienza e il tuo approccio. Scrivimi su Facebook o via email a info@angeloffeminine.it, sarò sempre felice di risponderti.

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