Di ex ne possiamo avere diversi nella nostra vita, ma credo che gli ex partner in amore siano i più importanti.
Noi donne siamo incredibili a restare impigliate in storie d’amore assurde e impossibili e riuscire a rimanerne vive, e alla fine liberarcene più o meno dolorosamente.
Ecco di seguito le categorie più significative, e le istruzioni del caso:
EX da “una botta e via”:
categoria solitamente esigua, anche se di recente uomini “mordi e fuggi” sembrano moltiplicarsi a dismisura. Di solito in questa fattispecie ricadono le classiche storielle estive di brevissima durata, anche solo per una notte. Ma la cosa incredibile è che per noi donne non esiste questa categoria, perché solitamente noi ci doniamo con tutte noi stesse sempre, perché noi agogniamo il principe azzurro e non si sa mai che sia nascosto anche in un incontro occasionale.
Questa per noi è la categoria più infrequente, perché amiamo poco il “botta e via”, ma a volte, in certi momenti della nostra vita, abbiamo sentito la necessità e l’esigenza di fare questa esperienza.
E’ che ci svuotano certe storie, ci illudono (perché noi ci illudiamo sempre!) e si portano via un pezzettino di noi (alle volte anche una buona fetta del nostro cuore). Ma non possiamo tirarci indietro quando anche solo abbiamo il sentore che possa essere il preludio del vero amore. Ma quante fregature e quanta sofferenza!!!
Perché se da un lato sai che sarà una breve esperienza, dall’altro non vuoi accettare il fatto che un uomo si accontenti di così poco di te e non desideri nulla di più.
E poi per consolarti ti dici che è meglio così anche per te e che valutando nel complesso è stata una fortuna che non sia durata. Ma la verità è che per quanto sfigato sia l’altro, ti sta proprio stretto pensare che invece a lui sia andata davvero bene così.
Non ci sono pillole magiche che ti facciano passare e digerire il vuoto che avevi dentro e che ora sembra una voragine, e a volte contano davvero poco anche le parole.
Puoi però comportarti in 4 diversi modi per vedere se la tua sofferenza accenna a mitigarsi, e ritornare alla normalità:
- il tipo di turno non voleva di più perché era troppo piccolino e misero per capire e rendersi conto di quanto fossi strepitosa: ti ha usata come altre per soddisfare un bisogno fisico, nulla di più, e ha perso un’occasione unica: quella di viverti. Consideralo esattamente per quanto è insignificante e patetico, e per comprendere quanto questa avventura sia stata non solo una mera esperienza fisica (magari anche soddisfacente) ma un’opportunità di capire chi sei e cosa vuoi;
- potevi dire di no: se hai acconsentito a viverlo è perché in un qualche modo ne avevi voglia anche tu, a prescindere dalle conseguenze. Che ti serva allora di esperienza anche questo per non cedere più in simili avventure o per non cedere per disperazione più che per vero desiderio;
- alla fine della storia però non raccontarti la balla che è meglio che sia andata così se in realtà ci sei rimasta male o se per te l’incontro ha significato ben più di un semplice sfogo fisico: vivi anche la tua sofferenza con lo stesso rispetto e dignità con cui hai deciso di vivere l’avventura (anche perché chiunque può farti crescere e renderti più consapevole di quello che sei). Per cui ringrazia comunque per aver concesso a te stessa di vivere una certa persona e vai oltre;
- dai sfogo al tuo dolore: impara a riconoscere la tua sofferenza e cerca di capire il vero perché che ti ha spinta a cedere piuttosto che maledirti per averlo fatto: questo può aiutarti per conoscerti meglio e vivere più consapevolmente una prossima futura occasione o avventura.
In ogni caso l’incontro di due corpi non potrà mai essere qualcosa di superficiale e banale, perché è l’atto e il momento fisico più intimo che due esseri umani possano vivere e lo svilirlo a mera “botta e via” inevitabilmente svilisce anche te. Quindi è più che naturale che quando ti capita di viverlo ti faccia soffrire e ti ferisca più di quanto tu possa immaginare.
EX MOROSI:
è sicuramente la casistica più corposa anche solo per il fatto che più o meno tutte noi ne abbiamo avuti diversi e in differenti momenti della nostra vita, e fino a che non abbiamo deciso di impegnarci in una convivenza o un matrimonio.
Senza dilungarmi in elenchi eterni che vanno dal primo moroso adolescenziale fino ai giorni nostri, faccio piuttosto un elenco con le casistiche più significative:
- morosi che abbiamo lasciato noi, solitamente dopo esserci rese conto che proprio non facevano al caso nostro:
- perché non ne potevamo più: pur non avendo una valida alternativa decidiamo comunque la solitudine piuttosto che continuare a sopportare un partner davvero troppo lontano da noi;
- perché avevamo già un altro in caldo: in questo caso è stata una lasciata necessaria e spesso poco dolorosa;
- perché li abbiamo beccati a cornificarci bellamente e allora il troncare è risultata un’ovvia soluzione e conseguenza (anche se capita che decidiamo pure di perdonarlo diverse volte prima di rassegnarci e lasciarlo definitivamente): qui il dolore è quasi inevitabile: a chi piace essere tradita?
- morosi che ci hanno lasciato (e quasi sempre per un’altra): il caso è analogo al precedente solo che l’uomo è stato più furbo e non si è fatto beccare, anche se questa casistica risulta più esigua soprattutto se parliamo di storie che durano da parecchio (è raro che un uomo si imbarchi in una rottura accollandosi la responsabilità delle conseguenze!);
- morosi che si lasciano consensualmente decidendo di rimanere amici: casistica più inusuale (l’amicizia tra un uomo e una donna di solito regge poco) perché normalmente uno dei due è ancora coinvolto e subisce la decisione.
A prescindere dalla tipologia, quello che accomuna tutte è che troppo spesso ci rifiutiamo, più o meno consapevolmente, di vedere veramente chi stiamo frequentando e ancor peggio ignoriamo non soltanto le nostre vere esigenze ma anche tutti i segnali di incompatibilità che hanno portato poi alla rottura.
Ci riteniamo talmente tanto fortunate ad avere un partner, che abbassiamo tutte le nostre pretese, le nostre difese e le nostre antenne, non ascoltiamo più il nostro istinto, e ci abbandoniamo convinte di essere beate e felici.
In un mio precedente articolo già sottolineavo la necessità di scoprire il tuo vero essere per sapere cosa ti fa stare bene e cosa vuoi davvero dalla vita (“Ecco come smettere di essere ciò che non sei”), ti esorto a leggerlo per capire meglio di cosa sto parlando, perché questa tua cecità spesso ti porta ad adattarti a relazioni assurde e soffrire terribilmente.
Cerca allora di non farti abbagliare sempre dall’idea del principe azzurro e concediti il lusso di conoscere te stessa e chi stai frequentando e che hai deciso di ammettere nella tua esistenza. E allenati a pretendere di più da te, ma soprattutto da chi stai vivendo: svenderti non è esattamente una dimostrazione di amore per te.
EX CONVIVENTI O EX MARITI:
categoria corposa per coloro che hanno deciso di mettersi davvero in gioco almeno una volta nella vita, tentando addirittura la carta dell’andare a vivere insieme. Di fatto si tratta del medesimo rapporto (almeno per noi donne), in quanto differisce solo dal vincolo legale e religioso.
Da un punto di vista sentimentale e come coinvolgimento, tutte noi ci sentiamo ugualmente prese a prescindere dal matrimonio. Perché noi l’abbiamo scelto e in teoria per tutta la vita!
Arrivare ad essere ex in questo caso è frutto di un percorso lungo e doloroso, trattandosi generalmente di rapporti non brevissimi. Soprattutto perché molto spesso noi partiamo con l’idea del “per sempre”, e ritrovarci invece affiancate ad un uomo che non ci piace più o non riconosciamo più, è un dolore immane.
Le casistiche sono svariate: ma a prescindere dalle varie tipologie, quello che accomuna tutte è la pesante sofferenza.
Sofferenza per un eventuale tradimento o per essere state lasciate per un’altra, ma soprattutto la sofferenza della fine di un rapporto nel quale avevamo dato tutte noi stesse, e il ritrovarci alla fine sole e senza più un uomo su cui fare affidamento o su cui contare.
Sempre questo è il punto. Il ritrovarci da sole.
Quante volte hai sopportato relazioni che facevano acqua da tutte le parti, ma ti sei imposta di andare avanti, perché la paura della solitudine prevaleva rispetto a quello che stavi sopportando? Non parliamo poi del caso in cui ci sono pure dei figli in mezzo, in questa ipotesi la separazione sembra addirittura una follia!
E come puoi riappropriarti della tua vita? Come puoi riuscire a farcela da sola?
Se il rapporto non funziona più dopo che ci hai provato e riprovato, se soprattutto non ami più chi ti sta accanto, credo sia doveroso verso te stessa, e ancor più verso i tuoi eventuali figli, di scegliere una vita migliore e fare di tutto per arrivare a raggiungerla. Inutile raccontarsi mille balle sul fatto che è comunque e sempre una questione di soldi, è vero, ahimé. Ma non puoi accettare il fatto che la tua vita, tutta la tua vita sia solo questo!
Se davvero pensi che il rapporto sia finito, se proprio non ne vuoi più sapere, se senti dentro che non c’è più alcuna possibilità, allora è necessario trovare la forza di renderti autonoma a sufficienza per dire basta e rifarti una esistenza. Magari ora non hai abbastanza disponibilità finanziarie, ma se non inizi a fare qualcosa per cambiare la tua situazione, allora non avrà più senso vivere una vita piena zeppa di insoddisfazione.
Tirati su le maniche, come solo noi donne siamo capaci di fare in tutte le situazioni limite, e prova a te stessa quanto ti ami e quanta voglia hai di vivere veramente.
EX AMANTI
Categoria delicatissima: noi donne non abbiamo amanti, semmai abbiamo un altro uomo che amiamo, pur mantenendo in vita la relazione ufficiale.
Per noi l’amante è il nostro uomo ideale, almeno crediamo che lo sia, è colui che ci dà tutto quello che non riceviamo e non viviamo nella relazione principale, è la nostra ragione di vita, il nostro carburante, la motivazione per cui noi amiamo ancora vivere. Con l’amante ci sentiamo libere, anche se dobbiamo viverlo in clandestinità, ci sentiamo noi stesse. Eppure la nostra vera vita, quella alla luce del giorno è ben diversa.
L’amante è l’escamotage per evitare di affrontare la nostra relazione ufficiale: fuggiamo anziché risolvere quello che non ci va bene.
A volte queste relazioni vanno avanti anni, tra alti e bassi, tra lasciate e prese, ma prima o poi la vita ti mette di fronte a situazioni che non puoi più ignorare e allora sei costretta a scegliere. E spesso accade che decidi per la tua vecchia vita, perché ti sembra la strada più facile, quella meno dolorosa, quella che non ti stravolgerebbe nulla. Ma è anche la scelta più dolorosa e con il prezzo più alto.
Perché se per tanto tempo hai deciso di evitare di affrontare te stessa, difficilmente avrai voglia di farlo poi. E piuttosto rinunci al tuo angolo di paradiso per continuare a recitare quanto sei contenta e soddisfatta.
Lasciare un amante è lasciare un pezzo di te, forse molto più doloroso che nelle relazioni ufficiali, perché con l’amante sei tu, davvero tu. E poi perché rinunciare all’amante significa ripiombare nella vita che non ti piace e non avere più alcuna soddisfazione o occasione di felicità.
E’ come se in realtà decidessi di perdere la tua vera opportunità di essere felice!
In realtà l’amante è solo una finzione, perché carichiamo talmente tanto questo rapporto di significato, di aspettative gioiose, di soddisfazione, che non vediamo assolutamente l’altro per quello che è realmente, perché tanto lo viviamo in ritagli di vita, in momenti fugaci, e in quegli istanti entrambi abbiamo voglia di esserci alla grande, dando sempre il meglio di noi.
Infatti, se mai dovesse capitare che decidessi di troncare la tua relazione ufficiale e scegliessi l’amante, tutti i sogni, le speranze, i sospiri del rapporto vissuto in clandestinità verrebbero meno, per lasciare il posto alla vita vera. E non sempre è quello che alla fine vuoi o desideri veramente.
Perché il sogno è sempre più bello della tua vita, ma è proprio questo il punto. Se il sogno è migliore di quello che stai vivendo, allora impegnati per realizzare questo tuo sogno, invece che fuggire e sperare che il sogno ti travolga e ti conquisti senza alcuno sforzo!
Noi donne non siamo destinate a soffrire: NOI DONNE SIAMO DESTINATE AD ESSERE FELICI! E questo perché NOI DONNE SIAMO CREATURE MERAVIGLIOSE e ci meritiamo alla stragrande di essere soddisfatte e illuminarci di immenso per tutto quello che fa parte della nostra esistenza (leggi anche “Tu donna sei una creatura meravigliosa”).
Quindi smettiamola di accontentarci di briciole di felicità e pretendiamo da noi stesse e dalla vita quello che veramente ci piace e ci fa stare bene, a prescindere dal partner che abbiamo.
E allora affronta la tua vita e impegnati a realizzare i tuoi sogni e…NON AVERE PAURA e SII FEMMINA!!!
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